Marketing on Field: come farlo con i videogiochi

giochi per eventi

Con la transizione digitale e l'ingresso nei mondi virtuali, anche il Marketing On Field, riflette il cambiamento; tra poco vedremo quali sono i nuovi strumenti d'azione e come possiamo portare la comunicazione al livello successivo.

Prima di entrare nel vivo dell'argomento, vediamo da vicino cosa si intende per marketing On Field e qual è lo scenario che abbiamo di fronte.

Il marketing On Field (o Field Marketing) fa riferimento alle strategie che vengono messe in campo nel senso letterale del termine.

La campagna sul campo è quella che si rivolge direttamente al pubblico, avvicinandolo in un punto vendita, offrendo gadget e assaggi, presentando un nuovo prodotto o una super offerta.

Infatti il marketing on field fa parte del direct marketing.

Una delle attività principali dell'approccio diretto è il Face to Face, per cui la presenza di promoter o hostess che coinvolgono direttamente l'utenza.

Tuttavia, alcuni ritengono che "sul campo" non indichi necessariamente una strategia applicata sul punto vendita o all'evento di riferimento, ma anche una campagna che riguarda l'ambiente circostante, e che accresca la brand awareness, ossia la notorietà del brand.

A questo proposito, il concept si estenderà fino all' Ambient Marketing, al Guerrilla Marketing e al Marketing Esperienziale.

In un certo senso, queste tipologie di approccio sono molto vicine al Marketing On Field, grazie all'interazione diretta con l'ambiente circostante. È un esempio il caso Lipton: il brand di tè ha utilizzato i cespugli de Il Cairo come tazze giganti, nelle quali erano "infuse" le bevande del brand.

In sostanza, il Marketing On Field agisce sul posto e "incontra" le persone.

Le strategie possono essere quelle classiche, come l'assaggio di un nuovo caffè al supermercato, oppure le più creative e inusuali, come spugne giganti attaccate alle gru in centro città.

A prescindere dalle scelte strategiche, l'obiettivo è quello di far conoscere il marchio (o il prodotto), stabilire un contatto con il pubblico e coinvolgerlo in una nuova esperienza. Che sia un sondaggio, un quiz o un acquisto.

Ciò che conta è la scelta idonea degli strumenti, in base al target e all'obiettivo della campagna.

Ogni "pubblico" possiede strumenti, linguaggi e comportamenti differenti circa la scelta e l'acquisto.

Per questo, è fondamentale studiare e analizzare le persone a cui vogliamo arrivare con la nostra campagna di Marketing On Field.

Marketing On Field: l'evoluzione digitale

Fino qualche decennio fa, gli strumenti del marketing diretto erano esclusivamente analogici: brochure, flyer, buoni sconto, gadget, gustosi assaggi in negozio.

Con l'arrivo dell'era digitale le cose sono cambiate.

Senz'altro, la presenza umana resta una caratteristica importante, ma c'è una nuova dimensione che ha fatto il suo strategico ingresso nelle dinamiche di vendita e acquisizione: il linguaggio digitale.

Non si può negare che la nostra vita abbia un'estensione digitale. Lo smartphone è uno strumento indispensabile all'interno della nostra giornata, e non soltanto per ragioni ludiche: siamo cittadini digitali che si muovono in rete per fare acquisti, scaricare documenti, compilare form istituzionali e pagare le tasse.

La comunicazione è digitalizzata, così come tutto quello che le ruota intorno.

marketing on field

Sembrerebbe che l'acquisto on line e il mondo virtuale siano in contrasto con il marketing On Field, costruito sulla promozione di prossimità. Tuttavia, non è così.

L'esperienza in negozio, e all'interno delle catene della grande distribuzione, continua ad avere un alto gradimento, sebbene i dati mostrino il costante aumento dell'acquisto on line; tuttavia l'evoluzione del retail lo vede rinascere in una nuova formula: quella ibrida.

Spesso si va in negozio per poi continuare l'acquisto da casa; o, al contrario, dallo smartphone si ordina il prodotto da ritirare presso il punto vendita più vicino.

In sostanza, il "negozio" non è più chiuso nelle sue mura, ma è aperto: attraversa la rete.

Per cui, no. Il tempo del marketing On Field non si è esaurito. Si sta evolvendo.

In aggiunta, come abbiamo visto, il marketing sul campo comprende anche attività collaterali che si basano sull'esperienza e sulla relazione con l'ambiente circostante.

La vendita si estende fino all'esperienza per poi tornare indietro.

Pensiamo ad una degustazione in cantina, dopo una passeggiata nei vigneti e una raccolta guidata, sotto le direttive di un esperto: l'intero percorso rappresenta un'esperienza esclusiva, da non poter vivere nella dimensione digitale. Più sarà immersiva e coinvolgente, più l'etichetta di vino rimarrà con noi, e con i nostri prossimi acquisti.

In uno scenario mutevole, sempre più fluido, è importante che anche gli strumenti si rinnovino, cercando nuovi modi (e creatività) per esistere.

Hai mai pensato che un videogioco, se posizionato nella location giusta, può diventare un potente strumento di marketing? Proprio così.

On Field: il ruolo dei videogiochi.

Il marketing sul campo si costruisce spesso sul concept del dare/avere.

  • Lascia i tuoi dati per avere un coupon sconto!
  • Partecipa al sondaggio per prendere parte all'estrazione del premio!
  • Lascia la tua mail per avere una consulenza gratuita!

A questo proposito, il gioco on field è uno strumento che si presta ampiamente alla dinamica azione/ricompensa.

Ad ogni prova superata, corrisponde un premio preciso.

Pertanto, il gioco installato in uno store o ad un evento fieristico assolve ad una duplice funzione: offre la possibilità di vivere un'esperienza (la game experience) e riesce ad ingaggiare un alto numero di utenti (di potenziali clienti).

Immagina un grande monitor istallato in un centro commerciale, su cui c'è un Qr Code da inquadrare per accedere al gioco; una volta avviato il gioco, lo smartphone diventa il controller e il gameplay scorrerà sul monitor.

Il gioco è semplice e intuitivo, adatto a tutti (o quasi): calci di punizione, lancio delle freccette, tiro con l'arco oppure una sorta di super mario 4.0.

Gioco On Field progettato per Oval.

Terminato il round, l'utente può riscattare il premio lasciando i propri dati.

Il premio in questione può essere un codice sconto o una consulenza gratuita.

In questo caso, il giocatore sarà invogliato all'acquisto grazie alla scontistica ricevuta e avrà lasciato i suoi dati personali per le future campagne di mail marketing.

Recentemente, i nostri sviluppatori hanno lavorato alla tecnologia Adversafely che prevede, nello specifico, le dinamiche di gioco riportate sopra.

marketing on field
marketing on field

Alcuni dei nostri clienti hanno implementato tale strumento all'interno di fiere di settore, riuscendo a raccogliere i dati di potenziali compratori.

Altri hanno adoperato Adversafely all'interno di punti vendita, coinvolgendo il pubblico della generazione Z e Alpha.

I gameplay che maggiormente si prestano all'attività di engagement sono i Casual Game, ossia giochi semplici che non richiedono grandi abilità.

In fondo, il "gioco" è un collante generazionale.

Si contano milioni di download al giorno per i webgame sugli smartphone, e i click arrivano da tutte le generazioni, dai boomers fino ai più piccini.

Il gioco digitale è uno strumento valido perché semplice e trasversale.

Pertanto, se implementati nella strategia giusta, creativa ed efficace, le potenzialità sono enormi.

Non si tratta di investimenti economici onerosi, quanto di idee innovative e super coinvolgenti.

Vuoi sviluppare il gioco per la strategia che hai in mente?

Contattaci e raccontaci la tua idea!

fonti: kibs lab (Google Scholar), framework 360, tesi universitaria "Evoluzione del marketing diretto", Digital 4, Shopify, Giornale delle PMI, Code This Lab s.r.l.